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Carcinoma epatocellulare e caffè
Lo sostiene la metanalisi pubblicata su Hepatology (agosto 2007).
10 gli studi analizzati: 6 studi caso-controllo condotti in Europa meridionale e Giappone (1551 casi), e 4 studi di coorte giapponesi (709 casi).
Gli autori - tutti ricercatori presso l'Istituto Farmacologico Mario Negri - hanno sottolineato una riduzione del rischio di HCC del 41% nei consumatori di caffè rispetto ai non consumatori, con risultati simili negli studi caso-controllo e prospettici. L'effetto benefico dell'assunzione di caffè è stato registrato in studi condotti in Europa meridionale, dove il consumo di caffè è molto diffuso, in Giappone, dove l'assunzione di caffè è meno frequente, e in soggetti con patologie epatiche croniche.


L'utilizzo di modelli animali e di sistemi di coltura cellulare ha messo in luce come i diterpeni, cafestolo e cafeolo, possano fungere da agenti bloccanti, svolgendo un'azione modulante sui numerosi enzimi responsabili della detossificazione carcinogenetica. Cafeolo e Cafestolo modificano anche il metabolismo xenotossico attraverso l'induzione della glutatione-S-transferasi e l'inibizione della N-acetiltransferasi.


Anche la caffeina e le sostanze antiossidanti contenute nei chicchi di caffè, sono stati correlati a modificazioni positive di alcuni enzimi epatici, come l'attività della y-glutamiltransferasi e dell'aminostransferasi. Il caffè è stato anche associato alla riduzione del rischio di patologie epatiche e cirrosi, importanti fattori di rischio, o patogenetici nel processo di carcinogenesi epatica.


I risultati della metanalisi forniscono, pertanto, evidenze quantitative dell'esistenza di un rapporto di proporzionalità inversa tra consumo di caffè e cancro del fegato, terza causa di morte per tumore a livello mondiale dopo le neoplasie polmonari e gastrointestinali, che nel 2002 ha registrato 600.000 decessi.




Referenze: Hepatology 2007; 46: 430-435 - "Coffee Drinking and Hepatocellular Carcinoma Risk: A Meta-Analysis" - F. Bravi, C. Borsetti, A. Tavani, V. Bagnardi, S. Gallus, E. Negri, S. Franceschi, C. La Vecchia
29/11/2007